Okamoto Kidō

Okamoto Kidō (1872-1939) è il padre del torimonochō, il genere della detective fiction di ambientazione storica giapponese, autore della serie Hanshichi torimonochō, i cui sessantanove racconti sono stati pubblicati dal 1917 al 1937.
Nato pochi anni dopo la Restaurazione Meiji, l’esperienza di Kidō è profondamente segnata dallo spartiacque socioculturale che separa il Giappone feudale da quello moderno. La tensione tra queste due dimensioni è incarnata nella doppia anima della città di Edo/Tokyo, come appare rappresentata nelle pagine dell’autore. Consegnato alla fama dalle sue opere di detective fiction, la sua originaria e principale passione è, in realtà, quella per il teatro, che lo porta ad affermarsi come uno dei più importanti autori dello shinkabuki.
L’imprescindibile ricerca storica che soggiace alla stesura dei suoi drammi fa di Kidō un profondo conoscitore della cultura, della storia, della geografia e del folklore della vecchia Edo.
I racconti del vecchio Miura
Con I racconti del vecchio Miura, Okamoto Kidō si allontana dagli stilemi tipici della detective fiction per presentare delle storie mystery di natura eterogenea nei quali è mantenuto il gusto per il dettaglio storico come ben emerge dai resoconti del vecchio Miura, ricco proprietario terriero ritirato a vita privata e testimone, diretto o indiretto, delle storie di epoca Edo che egli riferisce all’Io narrante.
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Ciascuno dei dodici racconti della serie si apre con la presentazione delle circostanze di un’avvenuta visita dell’Io narrante al vecchio Miura, cui fa seguito il corpo principale del racconto contenente una storia del passato. All’intrattenimento tipico del genere si unisce un respiro storico capace di trasportare il lettore nella quotidianità viva e pulsante di samurai, cortigiane e mercanti, protagonisti di un’epoca ormai perduta.