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Articolo tratto da: Il Sole 24Ore febbraio 2022 (qui il link)
Armando Torno
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È stata scritta un’opera veritiera sul cardinal Mazzarino?
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Nel 2007 Simone Bertière, nella biografia di ben 700 pagine che gli ha dedicato (Editions de Fallois), sosteneva che restò molto italiano.
Stabilitosi in Francia in età matura, non avrebbe adottato né i valori, né lo stile di vita d’Oltralpe.
Forse non amava i francesi che lo avevano trascinato nel fango durante la Fronda, ma soltanto le persone che serviva, Anna d’Austria e Luigi XIV; a quest’ultimo avrebbe fatto da padre, insegnandogli il mestiere dire.
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Nondimeno, ipotizza Bertière, il suo cuore rimase a Roma, l’Urbe in cui non avrebbe più fatto ritorno.
Allievo dei gesuiti, suo unico grado ecclesiastico fu la tonsura (non ebbe nessuno degli ordini maggiori e mai fu prete); indubbiamente machiavellico, di certo possedeva le qualità gradite a Richelieu.
E, per quanto si cerchi di ritrarlo, sfugge: soprattutto quando si crede di ghermirne le mosse mentre agisce con dignitari e ministri, ai quali offre la sensazione di sentirsi intelligenti e di trovare loro stessi le decisioni giuste da prendere.
In realtà Mazzarino, vero politico, condiziona volpinamente le scelte dei suoi interlocutori. Scusate tali divagazioni, sono soltanto note in margine alla nuova traduzione del Breviario dei Politici che Serafino Balduzzi ha realizzato con l’originale latino a fronte.
Un testo integrale, che riporta le parti omesse in altre stampe. È opera del cardinale?
Giovanni Macchia, nella riproposta dell’edizione 1698 (Rizzoli 1981), osservò che «nessuno potrà affermare che queste pagine siano state scritte da Mazzarino», tuttavia l’ombra del porporato «le investe con la sua impenetrabile densità».
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Balduzzi conferma: «Il profilo che corrisponde alla voce recitante di questa piccola guida pratica alla conquista del potere appartiene a lui».
Insomma: c’è l’eminenza, non la sua firma; la mano, non il volto. Balduzzi, inoltre, reca argomenti per considerare il porporato padre di Luigi XIV (e del fratello Filippo).
Una paternità creata da una sapiente regia: Richelieu.
Intorno alla quale conviene ricordare quanto si legge nei Precetti fondamentali che aprono il Breviario: «Simula e dissimula». Puntuti consigli che precedono auree riflessioni, tra cui spicca quella di «Non prendertela troppo con la gente che ti odia: almeno non è falsa come quella che ti ama».
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O anche: «Non confidare segreti a nessuno, perché non c’è amico che non possa diventarti nemico nel giro di un’ora».
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Leggendolo si è indotti a mormorare: «Non ci sono più i politici di una volta». Errore. Conviene riscrivere la frase togliendo la locuzione finale «di una volta».
E questo anche se il cardinale raccomanda: «Non raccontare le disgrazie».
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Il libro: → Breviario dei Politici. Giulio Mazzarino
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Leggi anche: → Le Massime di Mazzarino. Massime morali per prevalere sugli altri
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La casa editrice Luni nasce nel 1992 con lo scopo di diffondere le idee che animano la riflessione italiana rendendo disponibili e accessibili al pubblico italiano molti testi del mondo Orientale spesso introvabili.
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