Cos’è il Judo?
I l judo 柔道 è un’arte marziale e uno sport da combattimento nato in Giappone nel 1882 dall’idea e dai princìpi del professor Jigoro Kano – suo fondatore.
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Dopo il suo debutto mondiale come nuovo sport olimpico a Tokyo nel 1964 (ultima edizione delle Olimpiadi tenutasi in Giappone) – quasi 60 anni dopo la sua introduzione nell’agone olimpico, risulta essere uno degli sport più “universali” praticati.
– I punteggi
– Storia
– Principi
– Storia del Judo alle Olimpiadi
– Mixed teams
– Judo Paralimpico
– Tokyo 2021
1. LE REGOLE DEL JUDO
Secondo il metodo Kodokan (lett.: Scuola per lo studio della Via), il judo si divide in tecniche di proiezione e di controllo. I praticanti sono denominati judoka – e gareggiano seguendo la loro classe di peso.
Ai giochi Olimpici ogni paese può qualificare un massimo di un atleta per classe di peso.
Le classi di peso sono le seguenti:
• maschile:
<60 kg, 60-66kg, 66-73kg, 73-81kg, 81-90kg, 90-100kg, oltre 100kg
• femminile:
<48 kg, 48-52kg, 52-57kg, 57-63kg, 63-70kg, 70-78kg, oltre 78kg
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La competizione si svolge su un TATAMI morbido – tipica pavimentazione giapponese normalmente di 1×2 metri – le cui misure vanno complessivamente da un minimo di 8×8 m a un massimo di 10×10 m. L’area dove avviene la competizione è ricoperta di un tatami di colore verde con “un’area di protezione” perimetrale esterna – larga 3 m.
La tenuta da combattimento – JUDOGI è costituita da una giacca e un pantalone, generalmente bianco o blu, oltre alla cintura nera. Il primo “chiamato” a gareggiare deve indossare una cintura rossa, il secondo chiamato una cintura di colore bianco, oppure può mantenere la sua cintura nera.
I gradi del Judo che servono a valutare il livello tecnico e sono definiti dal colore della cintura.
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• Le cinture del Judo
Qui di seguito le cinture del Judo dal GRADO più basso al più alto:
- ⇒ Bianco – 6º kyū
- ⇒ Giallo – 5º kyū
- ⇒ Arancione – 4º kyū
- ⇒ Verde – 3º kyū
- ⇒ Blu – 2º kyū
- ⇒ Marrone – 1º kyū
- ⇒ Nero – da 1° dan a 5° dan
- ⇒ Bianco e rosso – da 6° dan a 8° dan
- ⇒ Rosso – da 9° dan a 10° dan (massimo grado)
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• I punteggi del Judo
Gli incontri durano 5 minuti per gli uomini e 4 minuti per le donne. Hanno particolare preponderanza le cadute – ukemi e le tecniche di controllo “a terra” – che si dividono in immobilizzazioni, leve articolari e strangolamenti.
Vince chi prima del limite riesce a “schienare” con proiezioni, immobilizzazioni, leve o strangolamenti l’avversario.
Il combattimento può essere vinto solo nel tempo regolamentare con punteggi tecnici e calcolando le opportune sanzioni – shido.
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• Ippon – è il punto pieno – una proiezione che fa atterrare l’avversario ampiamente sul dorso in modo controllato con velocità e forza, o si può ottenere con la resa dell’avversario o un’immobilizzazione a terra di almeno 20 secondi. Perché venga calcolato come tale sono necessarie 4 caratteristiche: caduta ampia sul dorso, controllo, tecnica e velocità.
• Waza-ari – è un atterramento non completo – costituito da proiezioni o tecniche meno “pulite”. Una proiezione che manca di una delle quattro caratteristiche necessarie all’ippon
• Yuko – Lo yuko è invece un punto inferiore al waza-ari.
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• Golden Score
Nel caso in cui entrambi i combattenti abbiano lo stesso punteggio tecnico durante il tempo regolamentare, il combattimento continuerà al Golden Score (si prolungherà fino al raggiungimento di un altro punto) indipendentemente dagli Shido dati.
2. LA STORIA DEL JUDO
L’origine del Judo è legata alla fondazione del Kodokan, la sede centrale della comunità mondiale del judo, da parte di Jigoro Kano nel 1882.
Fu un momento molto importante perché a fine Ottocento in Giappone vi furono importanti cambiamenti culturali dovuti all’assorbimento della mentalità occidentale e al rigetto per la cultura guerriera simboleggiata dal ju jitsu – l’arte marziale dei samurai.
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Chi era Jigoro Kano?
In questo contesto si inserì la figura di Jigoro Kano, professore universitario di inglese ed economia, che elaborò il judo come una nuova disciplina – intuendo l’importanza che potevano avere lo sviluppo fisico e la capacità nel combattimento se venivano utilizzate e applicate insieme proficuamente per lo sviluppo intellettuale dei giovani.
Jigoro Kano nel Judo eliminò tutte le azioni di attacco armato in modo che si potesse praticarlo senza pericoli.
Lo stesso Kano definiva la sua arte ”la via gentile”.
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Due figure importanti in questo contesto furono Gunji Koizumi e Mikonosuke Kawaishi, discepoli di Kano che nel 1920 diffusero il Judo in Francia e Inghilterra. In Italia, si cominciò a sentir parlare di Judo a metà degli anni dieci grazie a Carlo Oletti, marinaio nella Regia Marina che iniziò a praticare Judo a bordo della nave da guerra sulla quale era imbarcato e una volta rientrato in Italia fondò la prima Federazione italiana di Judo/Ju Jitsu.
Il judo attualmente è l’arte marziale e sport di combattimento più praticato e conosciuto al mondo.
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• Le tappe storiche del Judo:
- 1882 fondazione del Kodokan
- 1886 prime elaborazioni di kata
- 1922 il Kodokan diviene società pubblica. Fondazione della Società Culturale del Kodokan
- 1924 Carlo Oletti fonda la prima Federazione italiana di Judo/Ju Jitsu
- 1934 primi campionati del Giappone
- 1948 prima federazione Europea
- 1951 prima federazione Internazionale
- 1956 primi Campionati Mondiali
- 1964 ammissione ai giochi Olimpici (soltanto categoria maschile)
- 1988 ammissione delle donne alle Olimpiadi (solo come sport dimostrativo)
- 1992 ammissione definitiva delle donne alle Olimpiadi
• I Princìpi del Judo
Quando Jigoro Kano elaborò le basi teoriche del Judo e per meglio esprimerne la filosofia definì alcuni principi che evidenziavano l’aspetto etico di questa disciplina che va ben oltre la “lotta”, ma che fornisce incredibili spunti pedagogici.
Formulò due massime che dovevano illustrare tali principi: “JI-TA-KYO-EI” e “SEI-RYOKU-ZEN-YO”.
– JI-TA-KYO-EI – Tradotto significa “tutti insieme per crescere e progredire” ed esprime un valore universale che la comunità dei popoli e del progresso personale può ottenere solo con la collaborazione degli altri.
– SEI-RYOKU-ZEN-YO – Il secondo principio è SEI-RYOKU-ZEN-YO che significa “ Il miglior impiego dell’energia fisica e mentale”.
Sviluppare congiuntamente le proprie capacità fisiche e intellettive è un principio essenziale nella pratica del Judo: le tecniche debbono essere applicate al momento giusto, sfruttando il movimento e la forza dell’avversario, facendo tesoro dell’opportunità offerta, così da ottenere un grande risultato con un impiego minimo di forza.
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Queste due affermazioni sono in realtà le due facce di uno stesso precetto: la prima rappresenta il fine e la seconda il mezzo per ottenerlo.
“Il Judo non insegna ai suoi atleti a combattere contro il tempo, correndo per la ricerca di un nuovo record, né a saltare un’asticella il più in alto possibile, né tantomeno a mostrare la sua forza sovrumana.
Il Judo insegna a stare di fronte all’altro con lealtà, a guardarlo negli occhi, a non procurargli dei danni, inchinandosi con senso di umiltà quando il confronto si conclude.”
3. IL JUDO ALLE OLIMPIADI
Il judo è uno dei 33 sport dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020. La competizione si svolgerà dal 24 al 31 luglio 2021, con l’evento misto in programma per l’ultimo giorno.
• Storia del judo alle olimpiadi
Nel 1964 il Judo divenne per la prima volta sport olimpico ufficiale durante i Giochi di Tokyo ed evidentemente la sede giapponese non fu scelta a caso per inserire nel palinsesto degli sport olimpici il judo.
Già nel 1938 la delegazione giapponese inviò il prof. Jigoro Kano al Cairo perché rappresentasse il Giappone al 12° Convegno Generale del Comitato Olimpico Internazionale.
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Alla cerimonia d’apertura del 1964, trasmessa in mondovisione, era presente l’Imperatore Hirohito quando, nello stadio, si diffuse un intenso odore di crisantemo, il fiore nazionale del Giappone. Furono disputate le gare tra i judoka al Nippon Budokan Hall – considerata la casa spirituale delle arti marziali giapponesi.
Nonostante il successo riscosso a Tokyo nel 1964, il judo fu escluso dai Giochi del 1968 per rientrare definitivamente nel programma 4 anni dopo a Monaco nel 1972.
Inizialmente era aperto solo agli atleti maschi, ma il primo spiraglio si ebbe nel 1988, con un’edizione dimostrativa a Seoul in cui entrarono nel programma olimpico anche eventi femminili. L’ammissione definitiva si ebbe quattro anni dopo, ai Giochi di Barcellona 1992, in cui furono convalidate le prove femminili con l’assegnazione delle medaglie.
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Ad Atene 2004 il Judo è diventato il terzo sport più diffuso alle Olimpiadi, con 98 nazioni rappresentate.
Tra tutti gli atleti che hanno gareggiato, una menzione d’onore va a Nomura Tadahiro unico judoka ad aver vinto tre medaglie d’oro olimpiche di fila.
• Mixed Team Event – il judo misto a squadre.
La comunicazione ufficiale di Marius L. Vizer
Presdente della IJF (International Judo Federation) comincia così:
“Cari amici,
Sono molto felice e orgoglioso di annunciare che il Judo Mixed Team Event è stato selezionato per far parte dei Giochi Olimpici, a partire da Tokyo 2020.”
L’evento a squadre miste – il “Mixed Team Event” – farà il suo debutto ai Giochi di Tokyo 2020 nel 2021 e verrà presentato al Nippon Budokan, la sede che ha ospitato la competizione di judo di Tokyo 1964.
• Come si sviluppa il “Mixed Team Event”
Questo nuovo evento includerà squadre di sei atleti di diverse categorie di peso, formate da tre judoka uomini e tre judoka donne – (selezionati dalla competizione individuale) che uniranno le forze per diventare i primi campioni Olimpici a squadre, e sono così composti:
- 3 uomini (-73kg, -90kg e +90kg)
- 3 donne (-57kg, -70kg e +70kg).
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L’evento a squadre miste darà al programma olimpico una svolta importante per la parità di genere, offrendo le stesse opportunità e creando un clima di integrazione tra la squadra maschile e quella femminile, ma ancora più emozionante è l’unione dei judoka togliendoli dall’individualismo di un sport come il judo, lavorando in squadra.
“L’evento a squadre miste è una incredibile opportunità per il Judo alle Olimpiadi e quasi sicuramente contribuirà fortemente alla popolarità del Movimento Olimpico e ai valori dei Giochi Olimpici.” Marius L. Vizer
• Judo paralimpico
Il Judo paralimpico è un adattamento del judo per atleti con disabilità visive (ipovisione e cecità) che si pratica secondo le regole della IJF – International Judo Federation, con opportune modifiche.
Questo sport è entrato nel programma paralimpico nel 1988 a Seul per gli uomini e nel 2004 ad Atene anche per le donne. A Rio 2016 hanno partecipato ai giochi più di 130 judoka ipovedenti.
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Questa disciplina è rivolta ad atleti ciechi delle classi riunite tutte insieme e divise soltanto dalle sette categorie di peso (le stesse del Judo olimpico). Le regole sono solo leggermente diverse dalle competizioni di judo regolari. Agli atleti è permesso iniziare il combattimento con le prese (Kumi Kata).
4. GLI AZZURRI ALLE OLIMPIADI
L’Italia si trova all’ottavo posto complessivo del medagliere olimpico nel judo. I judoka italiani hanno impreziosito la storia italiana del medagliere alle Olimpiadicon 15 titoli complessivi.
Le Olimpiadi di Rio 2016 in questo senso sono state indimenticabili grazie all’oro di Fabio Basile e all’argento di Odette Giuffrida.
I 15 titoli conquistati dal judo italiano sono così ripartiti all’interno del nostro medagliere alle Olimpiadi: 4 ori, 4 argenti e 7 bronzi.
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A dimostrazione del fatto che il judo non è assolutamente uno sport per soli uomini, in termini numerici sono state più le medaglie italiane femminili rispetto a quelle maschili
Per l’Italia il primo oro olimpico arrivò nel 1980, a Mosca, grazie alla grande prestazione di Ezio Gamba nella categoria pesi leggeri.

Ezio Gamba – Mosca 1980
Di notevole menzione sono:
– Felice Mariani: è stato il primo italiano a vincere una medaglia olimpica nel judo a Montreal 1976 con un bronzo nei pesi leggeri. Dopo il ritiro Mariani è diventato allenatore della nazionale italiana e ha portato Giulia Quintavalle a vincere l’oro a Pechino 2008
– Franco Capelletti: 10° Dan (Kyudan) è uno dei nomi più acclamati e famosi praticanti del judo italiano. Il grado di 10° Dan è il più grande onore che un Judoka possa ricevere e solo 18 judoka hanno ottenuto questo riconoscimento ufficiale dall’International Judo Federation – 15 dei quali sono giapponesi.
– Ezio Gamba: quattro volte olimpionico è stato uno dei più importanti judoka al mondo negli anni ’80. Vinse l’oro olimpico a Mosca 1980 e l’argento quattro anni dopo a Los Angeles. Oggi è segretario generale dell’Unione Europea di Judo. Degli italiani finora è stato l’unico a vincere una medaglia in due edizioni consecutive. Attualmente Gamba è il Commissario Tecnico della Nazionale Russa di Judo.
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– Pino Maddaloni: esattamente vent’anni dopo la vittoria di Ezio Gamba, in una finale a senso unico salì sul gradino più alto del podio, a Sydney 2000, dedicando la medaglia d’oro a suo padre, Gianni Maddaloni, e al quartiere a Napoli dove ha sede la loro palestra: Scampia.
– Giulia Quintavalle: per vedere trionfare un’azzurra si è invece dovuto aspettare la clamorosa medaglia d’oro olimpica di Giulia Quintavalle nella classe femminile under 57 chilogrammi a Pechino 2008.
– Fabio Basile: a Rio 2016 ha scritto un’altra pagina leggendaria del judo italiano, prendendosi la duecentesima medaglia d’oro ottenuta dall’Italia alle Olimpiadi. Oggi gareggia alle Olimpiadi di Tokyo 2020
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MEDAGLIE D’ORO
1980 Ezio Gamba
2000 Pino Maddaloni
2008 Giulia Quintavalle
MEDAGLIE D’ARGENTO
1984 Ezio Gamba
1992 Emanuela Pierantozzi
1996 Girolamo Giovinazzo
MEDAGLIE DI BRONZO
1976 Felice Mariani
1996 Ylenia Scapin
2000 Emanuela Pierantozzi
2000 Girolamo Giovinazzo
2000 Ylenia Scapin
2004 Lucia Morico
• Tokyo 2021
Complessivamente la selezione tricolore a Tokyo 2020 si è qualificata in otto categorie di peso individuali; inoltre potrà prendere parte al nuovo Mixed Team Event insieme ad altre 11 Nazionali. Basile e Giuffrida sono gli unici italiani qualificati per Tokyo con alle spalle una partecipazione ai Giochi Olimpici.
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Di seguito gli azzurri presenti per difendere il Tricolore italiano a Tokyo:
-66 kg LOMBARDO Manuel
-73 kg BASILE Fabio
-81 kg PARLATI Christian
-90 kg MUNGAI Nicholas
-48 kg MILANI Francesca
-52 kg GIUFFRIDA Odette
-63 kg CENTRACCHIO Maria
-70 kg BELLANDI Alice
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• CONCLUSIONI
A questo punto non ci resta che attendere l’arrivo del tedoforo con la fiaccola il 24 luglio a Tokyo, prima giornata di gara olimpica per il judo, alla Nippon Budokan Arena, della capitale nipponica e sentire:
Hajime!
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