Consigli ai giovani scrittori. Baudelaire
Charles Baudelaire, come scrive Anna Pensante nell’Introduzione, «è stato sempre consapevole della realtà del suo tempo, osservatore senza ipocrisie della società a cavallo della Seconda repubblica e fino alla fine del Secondo Impero (1852-1870),
in cui lo sviluppo industriale, la trasformazione di Parigi, l’ascesa della borghesia di capitali e il predominio della finanza prefigurano le origini dell’odierno capitalismo».
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Lucido conoscitore delle leggi e delle logiche del sistema di produzione editoriale e culturale del suo tempo, nel quale gli aspiranti scrittori, giornalisti, poeti si moltiplicano e devono cercare di ritagliarsi uno spazio nell’industria culturale dell’epoca, Baudelaire scrive per loro, ma anche per se stesso, questi consigli e questi suggerimenti per meglio destreggiarsi e per non naufragare tra le molte situazioni di rischio e i molti inciampi: la gestione dei compensi, la reazione alle critiche e alle stroncature, il metodo di lavoro quotidiano, la prudenza e l’avvedutezza nei rapporti con le donne, le amanti, così come con i creditori.
Un vademecum che non sente il peso del tempo ma che è di una grande attualità per chi pensa di intraprendere la dura vita dello scrittore.
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Charles Pierre Baudelaire (Parigi 1821-1867) ebbe un’infanzia e una giovinezza travagliate a causa della prematura morte del padre e del nuovo matrimonio della madre.
Il successo e la fama non vennero tuttavia meno, anzi, ma le sue condizioni economiche e di salute, dovute alla vita dissoluta che conduceva, peggiorarono continuamente fino all’ictus che lo portò alla morte nel 1867.
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