Con Montale a Stoccolma
Fra i “documenti” più illuminanti e al tempo stesso divertenti grazie ai quali possiamo ricostruire un’immagine vera e completa di quello che è stato il più grande poeta italiano del ‘900, merita il posto d’onore questo “diario” di Domenico Porzio (accompagnatore ufficiale del poeta insieme alla fedele Gina Tiossi), che uscì quasi clandestinamente nel 1976.
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In queste “memorie” dei preparativi e del viaggio stesso per la cerimonia di assegnazione del Premio Nobel per la letteratura nel dicembre del 1975, scopriamo che Montale, pur assolvendo scrupolosamente a tutte le formalità e agli impegni richiesti dal prestigioso riconoscimento, non può frenare la sua verve ironica e dissacratrice riducendo tutto a una scena da Operetta, genere da lui amatissimo.
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Emergono così, come se anche noi lo avessimo accompagnato in quel viaggio, i tratti più tipici del suo carattere, le sue piccole manie, il suo atteggiamento ironico nei confronti di tutto ciò che si presenta come solenne o presuntuoso. Un grande della letteratura vis à vis con il lettore, la scoperta del Montale uomo oltre il genio della poesia.
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Domenico Porzio (Taranto 1921 – Cortina d’Ampezzo 1990), dopo aver conseguito la laurea in medicina, si dedicò all’attività di giornalista e scrittore, traduttore e critico letterario.
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Quale era il “Sogno di Gutenberg”?
Probabilmente rendere accessibile la cultura a tutti, permettere che il libro, che con lui diviene il centro del sapere nel mondo, trasmissibile e ripetibile all’infinito, diventasse messaggio e veicolo della conoscenza.
La collana Il sogno di Gutenberg è un tributo diretto a quel particolare sapere che porta alla conoscenza dell’amatissimo “mondo del libro”.
Stampatori come Gutenberg, Manuzio, Bodoni, Mardersteig, hanno cambiato e contribuito a far diventare la nostra società “civile”, portando nelle case delle persone i libri e il sapere. Con loro gli autori che ci hanno forgiato e che abbiamo amato, poi i designer del libro, i librai, gli editori…
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