Considerazioni sull’Assoluto
Para Trimsika (La Trentina della Suprema) o Para Trisika (Suprema Signora delle tre, o dei tre), come vuole il grande Abhinavagupta, è il testo più autorevole della scuola Shivaita del Trika o della Triade, che venerava una suprema divinità (Shiva), allo stesso tempo trascendente e immanente in tutte le cose, chiamata «Senza Superiore».
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Il Signore e la sua Potenza, tuttavia, non sono due realtà distinte a sé stanti, ma due dimensioni complementari e indissolubili di una medesima realtà.
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Essi rappresentano rispettivamente la stasi e il movimento, l’immobilità e il dinamismo, che nella dottrina shivaita costituiscono l’essenza della Coscienza e, dunque, la natura di tutte le cose, che si esprime nel vario gioco delle infinite creazioni e dissoluzioni.
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Vissuto in Kashmir tra la fine del X e l’inizio dell’XI secolo d.C., Abhinavagupta divenne uno dei rappresentanti insigni del tantrismo shivaita. Uomo di vastissima cultura, fu mistico, filosofo, retore e drammatico, come dimostra la sua ampia produzione letteraria.
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Le Tradizioni
Dalla base concettuale dei Grandi Pensatori d’Oriente e d’Occidente si passa alle molteplici attualizzazioni del pensiero con la collana Le Tradizioni.
Le forme delle dottrine e dei canoni generali e universali si riverberano in questo gruppo di testi che ci provengono o attengono alle più antiche e complesse civiltà dell’Estremo e del Medio Oriente.
La serietà delle curatele e delle traduzioni ci restituisce a tutto tondo le voci dei padri del Taoismo, dell’estetica cinese, dell’intellettualità persiana, come anche le potenti espressioni anonime, epiche e insieme religiose, di interi popoli e intere epoche.
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Recensioni