Dachenquan
Wang Xuanjie è un discepolo di Wang Xiangzhai, il maestro caposcuola del Dachengquan, arte marziale ancora poco conosciuta, ma che rappresenta una delle più evolute tecniche di combattimento cinesi.
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Il Dachengquan, pur avendo origini relativamente recenti, fa parte a pieno titolo delle millenarie tradizioni cinesi che, poco o nulla interessate a studiare il corpo umano nella sua materialità, lo considerano invece come insieme dinamico percorso da energie e soffi vitali, e di questi soprattutto si occupano; perciò anche in quest’arte marziale il gesto tecnico è inseparabile dalla consapevolezza mentale – leggi energia – che lo guida, così come il movimento fisico del corpo rappresenta l’espressione esterna della forza interna che lo anima.
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Non a caso il Dachengquan è definito «la boxe dell’intento», perché il praticante non si affida a una serie di princìpi e di norme da seguire rigidamente, ma si allena per sviluppare in modo consapevole le forze mentali e controllarle, arrivando infine a un’integrazione tra energia psichica e movimento corporeo della massima efficacia.
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