Ermeneutica marziale. Biospiritualità, filosofia e arte medica in Cina
Dovendo individuare la scuola di pensiero più importante dell’antica Cina, quella militare-marziale è senza dubbio la più influente.
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Questo è dovuto al fatto che la ricerca teorica e pratica delle arti marziali e militari ha sempre tenuto conto delle maggiori problematiche sia di vita che sociali, temi che hanno costantemente focalizzato l’attenzione degli uomini.
Da un punto di vista oggettivo la medicina tradizionale cinese ha molti aspetti in comune con le arti marziali e militari, ed è certo che durante il loro processo di sviluppo si è verificato un costante scambio teorico-pratico dal quale è nato un cuore comune.
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Per la medicina cinese il corpo umano è considerato il riflesso dell’universo, di conseguenza è in continua trasformazione ed è governato dalle stesse regole di sincronizzazione, influenza reciproca, interdipendenza, sinergia e armonia con tutto quello che lo circonda.
La stessa cosa vale per le arti marziali tradizionali le cui movenze sono guidate dal concetto di eterno mutamento in relazione all’ambiente circostante. Ecco perché qualsiasi sequenza preordinata non ha senso, non è applicativa ma soprattutto non rispecchia la realtà fenomenologica della natura, dell’universo e di qualsiasi evento, battaglie incluse.
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Ogni gesto marziale è illimitato e per comprenderne il senso profondo è necessaria una percezione esperienziale meditativa, solo così è possibile comprendere come l’infinito può risiedere nell’immobilità.
Radici profonde, stabilità e forza ma al tempo stesso fluidità, velocità e, soprattutto, equilibrio e armonia interna ed esterna.
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Se si analizzano attentamente le teorie mediche cinesi per la cura delle malattie ci si accorge da subito che sono identiche a quelle militari per sconfiggere il nemico: d’altronde in entrambi i casi si tratta di battaglie.
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Giacomo De Angelis (Viterbo 1971) è sinologo, docente universitario di medicina tradizionale cinese e maestro di arti marziali. Dopo gli studi sinologici in Italia si trasferisce in Cina dove si laurea in cinese classico presso la Zhejiang University. Dopo aver trascorso oltre dieci anni in Cina dal 2011 ritorna in Italia dedicandosi alle ricerche sinologiche e all’insegnamento della medicina tradizionale e dell’arte marziale cinese, istruendo nel più puro spirito tradizionale come gli è stato trasmesso dai propri maestri.
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Ermeneutica marziale.
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