Le sottilissime astuzie di Bertoldo. Giulio Cesare Croce
Le avventure del popolano Bertoldo – fermate sulla carta da Giulio Cesare Croce – consegnano a una fama duratura il ritratto dell’uomo povero ma libero che, armato solo delle intuizioni di un’intelligenza guidata dal buon senso, riesce a evitare le trappole e gli inganni di un potere arbitrario e pretestuoso, fino a salvarsi da un’ingiusta condanna a morte.
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Giulio Cesare Croce le raccontava accompagnandosi con la sua lira, nelle piazze e nelle corti italiane,
offrendo svago e insegnamento ai presenti con la verve del suo linguaggio immediato e spontaneo e con una freschezza che ha saputo tramandare attraverso i secoli fino a noi. Sicuramente le sue battute e le trovate hanno finito per entrare nel nostro immaginario fino a diventare modi di dire e proverbi di uso comune.
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Questo gioiello della nostra letteratura è qui riproposto nell’edizione del 1606 – probabilmente l’editio princeps – corredata da saggi critici di Piero Camporesi e di Vittore Branca, importanti per contestualizzare la figura e l’opera di Giulio Cesare Croce nell’ambiente socio-culturale della sua epoca.
Il volume contiene anche la riproduzione anastatica dell’edizione originale del 1606.
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Giulio Cesare Croce (S. Giovanni in Persiceto 1550 – Bologna 1609), è stato scrittore, commediografo, cantastorie ed enigmista.
È stato uno dei maggiori esponenti italiani della letteratura carnevalesca, filone importante della letteratura europea che tra i suoi esponenti conta tra gli altri Luciano di Samosata, Rabelais, Miguel de Cervantes Saavedra e Dostoevskij.
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