Horca myseria. Origini, splendore e decadenza del sogno di un libraio
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Poteva essere un libro muto, solo fotografico, tante sono le personalità che hanno frequentato quei locali, quelle serate, e i nomi allora sulla bocca di tutti, oggi sono parte della storia culturale, artistica e politica italiana.
Arnoldo Mondadori, Valentino Bompiani, Montanelli, Sordi, Craxi, Rusconi, Enzo Biagi, Aldo Aniasi, Enzo Tortora, Giancarlo Vigorelli, Enrico Baj, Francesco Messina, Henry Moore che si complimenta per l’edizione appena pubblicata, Pierre Restany, Gassmann, Mimmo Rotella, Roberto Crippa, Lucio Fontana, Erich Segal… e così tanti altri da restare frastornati.
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Questo libro, che nel titolo strizza l’occhio a un grande successo degli anni Settanta di Stefano D’Arrigo, Horcynus Orca, è il ritratto giocoso e a volte spregiudicato nei giudizi, di una Milano capitale culturale d’Italia: dalla penna dell’autore escono non personaggi di fantasia, ma uomini e donne che Renzo Cortina ha conosciuto, ospitato in casa sua e tra le pareti della sua libreria, uno fra tutti, al quale era stretto da profonda amicizia: Dino Buzzati, che trovava nell’eclettismo irrequieto di questo libraio di piazza Cavour, un suo quasi alter ego.
In quelli che sono ricordati tristemente come gli anni di piombo, Cortina era fremente di vitalità e di idee, forse, anche un po’ troppo d’avanguardia.
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Renzo Cortina (Trichiana, Belluno – 3 ottobre 1928), arrivato con la famiglia a Milano, nel 1944 viene preso in una retata per l’arruolamento obbligatorio nelle Brigate Nere ma, riuscito a fuggire, si unisce ai partigiani con i quali combatte in montagna, nel bellunese. Subito dopo la guerra inizia a lavorare con il fratello Aldo vendendo testi universitari davanti all’università Statale. Irrequieto e insofferente, emigra in Yugoslavia per aderire al movimento del generale Tito. Nel ’48 viene arrestato come sedizioso e, liberato nel ’50, torna in Italia.
È a Pavia che apre la sua prima libreria e lì sposa la compaesana Marta De Bona, da cui avrà due figli (Nadia e Stefano). Tornato a Milano nel ’60, apre una libreria in Via Fatebenefratelli, nel ’62 si trasferisce e nell’omonima piazza inaugura la grande Libreria Cavour, e nel ridotto la Galleria d’Arte Cortina. Il figlio Stefano inizia a lavorare con il padre nel 1976. Renzo Cortina muore a Milano il 20 marzo 1987.
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Horca myseria. Origini, splendore e decadenza del sogno di un libraio
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