I Sei insegnamenti segreti della Strategia
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Lo studio delle tattiche militari è subordinato in realtà alla creazione di uno stato bene ordinato; infatti, per quanto sia paradossale, nonostante le continue minacce da parte dei nomadi e degli stati avversari, i sovrani cinesi tendevano a evitare l’opzione bellica e i conflitti aperti. Preferivano coprire i nemici di doni per indebolirli e corromperli, e se non ci riuscivano li mettevano gli uni contro gli altri.
I trattati militari erano avvolti nel segreto e i privati cittadini non potevano possederli e neppure leggerli, tanto che in certi casi venivano sepolti insieme al generale che li aveva utilizzati dal momento che le classi dirigenti non sottovalutavano il potenziale sovversivo dei metodi esposti nei trattati strategici.
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T’ai Kung, che si chiamava Chiang Shang, era stato un funzionario della corte Shang, ma le biografie tramandano che l’avesse abbandonata e fosse fuggito, indignato per la corruzione dilagante.
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Nei Sei insegnamenti segreti, T’ai Kung propone una figura di sovrano illuminato, che provvede al benessere del popolo: solo migliorando le condizioni della popolazione questa seguirà la volontà del sovrano e formerà un corpo militare efficiente, unito e leale.
I princìpi fondamentali espressi da questo testo antichissimo sono una preziosa chiave interpretativa della concezione cinese dello stato.
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Come tutti i grandi testi classici, i Sei insegnamenti segreti emanano, dall’alto della loro antichità, una luce sempre attuale. Analizzando il Tao della vittoria, il loro autore svela i metodi per analizzare l’avversario e le situazioni e risultare vincitori, sfruttando le configurazioni dello yin e dello yang, riuscendo a ricavare indicazioni talmente generali e profonde da poter essere applicate, ancora oggi, in qualsiasi campo.
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I trattati di strategia cinese sono un contributo straordinariamente importante alla letteratura “militare” mondiale e sono una lettura essenziale per chiunque sia interessato al ricco patrimonio culturale cinese o ai principi senza tempo per guidarci al “successo”.
Nel II secolo a.C., la Cina era già passata attraverso 10 secoli di guerra incessante per diventare una “entità vasta, potente, diretta dall’impero”.
Dodici secoli dopo, durante la dinastia Song, gli studiosi raccolsero “I sette classici militari”, la summa del pensiero militare cinese costituito dagli scritti dei loro generali.
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