Icosameron ovvero storia di Edward ed Elizabeth
Qui per la prima volta viene tradotto integralmente in italiano Icosameron, il romanzo di Giacomo Casanova che doveva consacrare il suo ingegno.
Lo pubblicò a Praga nel 1787, ma nessuno gli prestò attenzione.
L’uomo ebbe il torto di scrivere capolavori in un suo gergo francoveneto che parlava in società; così caddero in preda di oblii, fraintendimenti, deformazioni commerciali. Colpa sua. Ma ci sono più modi di essere un grande scrittore. Per prudenza si dedicò a salvare almeno la memoria dei fatti suoi, e scrisse
l’Histoire da ma vie.
Su questo libro si è favoleggiato tantissimo, che fosse enorme, illeggibile.
Icosameron è in realtà il solo romanzo del Settecento italiano che abbia statura adeguata a grandi confronti, nel secolo lungo in cui nacque il romanzo occidentale:
è più lucido e intelligente di Swift, più onesto e significante di Voltaire, più colto e inventivo di Defoe… Ed è più umano e attuale di tutti quanti. È una storia colma di rispetto per la vita umana scritta alla vigilia della Rivoluzione Industriale della Ghigliottina.
L’utopia dell’Icosameron – l’intelaiatura sottostante al racconto – è imperniata sull’ingegneria della riproduzione del genere umano nei suoi rapporti con l’ambiente, nonché in alcune conseguenze politiche (senza trasgressioni, passioni, erotismo di sorta).
All’orizzonte si profilano i figli di Adamo fabbricati per riprodursi come lemming, fino a violare i limiti dello sviluppo. La divina provvidenza tutela quei limiti con strumenti terrificanti: massacri, carestie, epidemie, catastrofi naturali e artificiali, e la precaria esistenza è tormentata dalle divisioni dell’umanità in maschi e femmine, nonché in ceti dominanti e dominati.
Il gioco proposto da Casanova presenta un’umanità non feroce, un Eden autoregolato quasi esente da quei guai.
Ma ci piove per caso una coppia di bravi figli di Adamo e si insinua pian piano. Non metterà molto a occupare il campo. Sopra questo canovaccio il romanzo Icosameron fiorisce di vicende, umori e personaggi.
Il vecchio libro settecentesco scavalca l’Ottocento e il Novecento, e parla a noi con una confidenza che non avrebbe avuto con loro.
Icosameron è una voce alta del romanzo europeo, per questo possiamo considerarlo uno dei Cento Libri.
Giacomo Casanova (Venezia, 2 aprile 1725 – Duchov, 4 giugno 1798), è stato uno scrittore, poeta, diplomatico, filosofo, agente segreto, massone, alchimista, avventuriero, cittadino della Repubblica di Venezia.
Le sue gesta sono state da lui stesso descritte con grande dovizia di dettagli nella Storia della mia vita e le quasi 5.000 pagine hanno una freschezza e una piacevolezza di lettura tale da farci amare profondamente il millesettecento e considerarlo come l’ultimo dei grandi secoli nei quali aveva ancora, forse, un senso, vivere una vita “spericolata”.
Casanova fu autore di decine di libri, libretti, repliche e discussioni, tra i quali uno è considerato il primo bestseller della storia: La storia della mia fuga dai piombi.
Casanova ebbe la capacità, l’audacia e la possibilità di conoscere e avere a che fare con tutti i grandi uomini del suo tempo: re, regine, imperatrici, nobili, ma pure
Mozart, Cagliostro, e le persone comuni che hanno segnato il suo vivere come segnano oggi, il nostro; visse appieno la vita del suo secolo, tra amori, glorie, bassezze, duelli, miseria e nobiltà e riuscì a racchiudere in sé ogni singola molecola della sua esistenza, diventando il più grande avventuriero mai esistito.
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