Il cammino verso il centro
Il cammino verso il centro. In questo volume traspare con immediatezza la facilità con cui Nicola Dell’Aquila percorre i sentieri dell’opera di René Guénon, tanto da iscriverlo nel novero dei profondi conoscitori del lascito del grande studioso francese.
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Il coinvolgimento del lettore avviene immediatamente, perché il tipo di viaggio descritto dall’Autore non è consueto: fin dall’inizio si viene rapiti da un racconto presentato a tratti quasi romanzati per attenuare l’impatto con la profondità delle riflessioni.
Lo sguardo verso la realtà per cercare di cogliere la sacralità dell’esistenza viene diretto prima verso le manifestazioni folkloristiche e le festività popolari poi, come in una graduale ascesa per la ricerca di se stessi, procede con la disamina profonda di alcuni aspetti, anche cultuali, della tradizione cristiana: il santo Natale, la Pasqua e il ricordo dei defunti esprimono la certezza di una verità rimasta impantanata tra le illusioni ideologiche del pensiero moderno.
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Per questo motivo diviene incontestabile il riconoscimento della conformità alla tradizione primordiale, del patrimonio simbolico e dottrinale della cristianità e al tempo stesso il confronto con altre tradizioni spirituali come il taoismo, l’islamismo e l’induismo, e la certezza della loro concordanza verso un unico centro.
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Il transito dalla ragione all’intuizione, già evidente sin dall’inizio della terza parte del libro, prepara a una tipologia di conoscenza non più mediata e discorsiva bensì diretta e integrale.
E se l’impatto con capitoli quali «La pace» e il «Il silenzio» è forte, l’«inutilità dell’ottenimento» di cui si parla nell’ultimo capitolo può scuotere, ma è solo l’effetto di ritrovarsi trasformati nel dominio della scienza dei princìpi universali, ossia la scienza iniziatica o metafisica.
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