Il codice dell’apprendista samurai
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L’autore, che aveva novantadue anni quando scrisse il testo, parla soprattutto a loro, passando in rassegna tutti gli aspetti della vita in cui un samurai deve essere all’altezza del suo compito e del suo nome, dando consigli per ogni situazione.
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Il Codice dell’apprendista samurai vuole essere perciò una guida ma anche una critica, tanto più necessaria in un’epoca di cambiamenti sociali come quella in cui fu pubblicato il libro.
per questo motivo è diventato un testo che ha avuto sempre molti lettori, proprio perché dava più di una risposta all’ambiguità del ruolo dei guerrieri in quel nuovo contesto sociale.
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Ancora oggi la concretezza e la chiarezza dei suoi contenuti rendono applicabili e urgenti le sue riflessioni anche per i lettori moderni perché il passare dei secoli non ha cancellato l’attualità di questo libro.
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Daidoji Yuzan (1639 – 1730) fu un discendente del celebre clan dei Taira e uno dei suoi nomi fu anche Taira Shigesuke. Contemporaneo dei celeberrimi Quarantasette Ronin, fu esperto di strategia militare, consigliere del signore di Aizu e al tempo stesso un grande samurai, tanto da vivere così a lungo da sopravvivere a sei Shogun.
Nel corso della sua lunga vita viaggiò in tutto il Giappone per insegnare, entrando in contatto con le realtà più diverse e i signori più influenti, come i Matsudaira e il grande scrittore suo contemporaneo, Arai Hakuseki, con cui strinse amicizia. Fu autore di poesie e di altri libri sui Tokugawa e su Edo, la capitale del Giappone, ma in particolare fu un grande studioso ed esperto di confucianesimo.
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