Il fiore inverso. I poeti del trobar clus
da questa grande esperienza medioevale nascerà l’obscurisme dei Góngora, dei Mallarmé, dei Benn, dei poeti ermetici italiani.
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Ispirata ai suoi inizi, con l’opera di Marcabru e dei suoi seguaci, alla riflessione cristiana sulla presenza di luoghi intenzionalmente oscuri nella Sacra Scrittura e caratterizzata da contenuti religiosi o morali, tale poetica subì una progressiva evoluzione verso i temi amorosi tipici di questa esperienza poetica e verso una ricerca formale sempre più vertiginosa,
che approdò all’invenzione di strutture metriche come la sestina di Arnaut Daniel, destinata – a partire da Dante e da Petrarca – a una immensa fortuna in tutte le letterature europee.
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Questo volume contiene la traduzione in versi, rispettosa per quanto è possibile della metrica originale, ma anche scrupolosamente fedele ai testi, del corpus di componimenti (una quarantina circa) che formano la “costellazione” del trobar clus.
I nomi principali, oltre a Marcabru e Arnaut Daniel, sono quelli di Peire d’Alvernhe, Guiraut de Borneil, Raimbaut d’Aurenga. Tutti i testi sono accompagnati dall’originale occitanico, da ampi commenti e da una esauriente introduzione storico-letteraria.
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Francesco Zambon è professore emerito presso l’Università degli Studi di Trento. Ha dedicato numerosi studi alla letteratura allegorica e religiosa del medioevo latino e romanzo (in particolare ai bestiari), al ciclo romanzesco del Graal e ad altri aspetti della narrativa francese medievale, alla poesia politico-religiosa occitana del XIII secolo, alla dottrina e ai testi catari, alla mistica amorosa del XII e XIII secolo, alla letteratura italiana delle origini (in particolare a Dante).
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“Comincio la canzone or che del faggio
la cima e i rami vedo spogli
né sì ode canto o gracidio
di uccello o rana,
e non si udranno fino alla stagione
dolce in cui il nocciolo germoglia.”
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Il fiore inverso
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