Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d’Amore
Questo libro è una vera riscoperta per la cultura italiana e per gli studiosi di Dante e del periodo ad esso collegato. Per decenni una parte di pensatori italiani hanno ritenuto opportuno fare in modo che questo libro rimanesse sommerso e non disponibile al pubblico e agli altri studiosi.
La spiegazione di tale comportamento rimane a tutt’oggi inspiegabile se non che le tesi di Valli avrebbero scardinato dalle fondamenta le posizioni statutarie assunte dai così detti “baroni del pensiero dominante”.
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Luigi Valli, autore di diversi studi sul significato dell’opera di Dante, in questo libro presenta e sostiene una tesi che può essere brevemente riassunta così: le differenti figure femminili celebrate dai poeti che si ricollegavano alla misteriosa organizzazione dei «Fedeli d’Amore»,
a partire da Dante, Guido Cavalcanti e i loro contemporanei per giungere fino a Boccaccio e a Petrarca, non sono donne che siano vissute realmente su questa terra; sotto differenti nomi, esse tutte sono soltanto un’unica e stessa «Dama» simbolica, la quale rappresenta l’Intelligenza trascendente o la saggezza divina.
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In appoggio a questa tesi, l’autore porta una documentazione formidabile e un insieme di argomenti in grado d’impressionare anche i lettori più scettici: in particolare, egli fa notare che i poemi più intelligibili secondo il senso letterale diventano perfettamente chiari sotto l’ipotesi di un «gergo» o linguaggio convenzionale del quale è riuscito a tradurre i termini principali.
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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d’Amore
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