Il presidente professore: Luigi Einaudi al Quirinale
Dalla Prefazione del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi:
«Nell’esercitare il primo mandato settennale di Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi ha avuto la responsabilità di gestire la transizione dalla forma monarchica a quella repubblicana al più alto livello dello Stato.
*
Egli ha, in tal modo, delineato lo stile istituzionale della magistratura presidenziale, tracciando un modello di riferimento destinato a durare nel tempo.
Per tutto il settennato, egli fu, del resto, sempre consapevole della necessità di salvaguardare per i suoi successori la pienezza dei poteri presidenziali che la Costituzione repubblicana aveva definito.
*
Un compito così gravoso gli riuscì grazie al fatto che la sua biografia si era sostanziata di esperienze di vita che poggiavano su saldi valori di riferimento, quali il senso dello Stato della tradizione subalpina; la concretezza del giudizio e l’attenzione ai problemi dei cittadini derivantegli dall’approccio alla scienza economica;
la fede nell’educazione, coltivata nella sua amata università, nella pubblicistica, nelle speranze per il futuro. La ricca cultura e l’afflato educativo sono, infatti, la nota dominante della sua figura.
*
Einaudi non solo fu chiamato a fondare la più alta istituzione della neonata Repubblica, ma dovette anche assumersi l’onere di contribuire a ricostruire la credibilità internazionale dell’Italia all’estero, dopo le macerie del regime dittatoriale e della sconfitta bellica.
Egli poté giovarsi a tal fine del prestigio e della stima di cui godeva nei Paesi stranieri, come colui che aveva salvato la lira, da Governatore della Banca d’Italia, nell’immediato dopoguerra. Ricorse, anche, all’appoggio degli italiani all’estero, a cui si rivolse per riannodare il filo della solidarietà nazionale.
*
Ma Einaudi affidava il nuovo Risorgimento dell’Italia soprattutto alla sua collocazione nella prospettiva dell’integrazione europea, di cui seguì i primi sviluppi insieme alle prime delusioni. Il suo europeismo risaliva, del resto, ad antica data: si era formato sulla scia della mazziniana Giovane Europa e si era rafforzato all’indomani della Grande Guerra nella consapevolezza che la civiltà europea avrebbe potuto salvarsi dall’autodistruzione soltanto perseguendo la via degli Stati Uniti d’Europa.
*
Sono perciò lieto di presentare questo libro che ha il merito di ricostruire il filo rosso che percorre il settennato presidenziale, inserendolo nella più ampia visione della biografia einaudianana. Quel filo rosso è l’amore all’Italia, all’Europa, all’Umanità, di cui oggi sentiamo il dovere di farci continuatori».
*
I volumi della collana sono sottoposti al procedimento di double blind review
*
Luigi Einaudi al Quirinale.
Scopri tutti i titoli di Storia contemporanea
Recensioni