Il segreto della Croce e dell’Aquila nella Divina Commedia
Il segreto della Croce e dell’Aquila nella Divina Commedia scritto da Luigi Valli nel 1922, nasce dallo studio acuto e scrupoloso dell’opera dantesca e dall’approfondimento delle idee espresse qualche tempo prima da Michelangelo Caetani e, successivamente, da Giovanni Pascoli, relative a una nuova e singolare interpretazione del “Poema Sacro”.
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Le avvincenti interpretazioni che Valli ci fornisce relativamente ai personaggi, ai luoghi e alle vicende della Divina Commedia, – da intendersi come simboli del «viaggio» che l’uomo deve percorrere, coordinato dal potere della Croce (di Cristo) e dell’Aquila (dell’impero),
verso la redenzione e verso un completo riscatto dal peccato originale –, possono costituire la base di qualsiasi studio serio delle allegorie e dei profondi significati simbolici che Dante stesso attribuì al suo poema.
Valli affronta lo studio dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso dimostrando che la simmetria della Croce e dell’Aquila, individuata dal Pascoli in alcuni punti della Divina Commedia, in realtà si sviluppa in ogni passo del Poema.
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Luigi Valli, nella prefazione, riferendosi alle idee esposte nel libro dice:
«Non so quale sia il destino che le attende. Ma se un giorno, vicino o lontano, si riconoscerà che, veramente, da questa nostra opera emerse nella luce, dopo sei secoli, il misterioso pensiero di Dante, e se il Poema Sacro, meglio rivelato, apparirà, come è certo, più profondo e più bello, si rammenti che ciò fu dovuto all’amore e al lavoro di studiosi italiani».
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