Ju Jitsu – Metodo Bianchi. Settori e concatenamenti dalla cintura bianca alla nera
Affonda le sue radici nel medioevo dei samurai, e la sua origine, come si conviene a un’arte marziale così antica, è quasi mitica.
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Il Metodo Bianchi (che fa riferimento al Maestro Gino Bianchi – di cui Luni ha pubblicato l’introvabile “La dolce arte del Samuray”), che il Maestro Giancarlo Bagnulo presenta in questo importante ed esauriente manuale, è in sostanza il “vero” Ju Jitsu italiano, arrivato dal Giappone appena terminata la Seconda Guerra mondiale.
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Il Maestro Bagnulo ha codificato al meglio le tecniche che in origine erano già state definite dallo stesso Bianchi e in seguito dal Maestro Rinaldo Orlandi, nella nuova prospettiva di un Ju Jitsu sempre collegato al metodo del fondatore ma con una visione più attuale e più strutturata, con una commistione tra un “settore” e l’altro.
Il mantenimento dei famosi “settori” inventato dal Maestro Bianchi vuole essere un segnale e il vero anello di congiungimento tra il “passato” e il moderno, e trova nel Maestro Bagnulo l’esponente più rappresentativo (anche data la sua estesissima biografia marziale).
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Giancarlo Bagnulo, Maestro 7 Dan di Ju Jitsu, Istruttore 3 Dan di Judo, insegnante tecnico di cultura fisica, abilitato all’insegnamento del metodo MGA (Metodo Globale Autodifesa), è esperto internazionale di Ju Jitsu e Self Defense; dal 1985 è membro della Commissione Tecnica Nazionale Ju Jitsu e della Commissione Nazionale d’esame per la cintura nera e gradi superiori, della quale è divenuto Presidente nel 2014.
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Ju Jitsu – Metodo Bianchi.
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