L’arte militare di Wei Liao-tzu
L’arte militare di Wei Liao-tzu. In questo manuale sono citati molti trattati importanti, tra cui L’Arte della guerra (pubblicati in questa stessa collana).
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Il titolo coincide con il nome del suo autore, su cui non si hanno notizie certe.
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Probabilmente non fu un comandante militare ma un teorico della strategia; eppure, la sua competenza e le sue conoscenze erano eccezionalmente profonde pur non derivando dall’esperienza sul campo.
Forse fu un allievo del signore di Shang (Shang Yang o Wei Yang, 390 – 338 a.C.), il grande statista del regno di Ch’in che, all’epoca degli Stati Combattenti, con le sue riforme trasformò il piccolo stato in una grande potenza e riuscì nel 221 a.C. a unificare la Cina.
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Altri studiosi hanno avanzato l’ipotesi che si trattasse di un consigliere dello stato di Ch’in, ma i documenti storici non permettono di confermare nessuna ipotesi. Potrebbe anche essere stato uno dei molti maestri erranti, esperti di diverse discipline, civili e marziali, che nella seconda metà del IV secolo a.C. si recavano da un regno all’altro per offrire i loro servigi ai nobili e ai sovrani.
L’arte militare di Wei Liao-tzu è un trattato diviso in due parti, di cui la prima metà ha un carattere più filosofico e strategico, mentre la seconda si concentra soprattutto su questioni di organizzazione militare.
Le incertezze, le contraddizioni e le lacune storiche avevano per questi motivi convinto gli studiosi, a partire dalla dinastia Sung (iniziata nel 960) in poi, a considerarlo un falso.
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Questa visione critica giunse a una svolta nel 1972:
in quell’anno, la scoperta a Lin-i di una tomba risalente alla dinastia Han modificò ancora una volta lo stato delle ricerche, poiché dagli archeologi fu trovata anche una copia del testo che permise agli studiosi di procedere a ulteriori analisi filologiche.
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Gli studi sono proseguiti ininterrottamente negli anni, confrontando elementi stilistici, storici e di contenuto, ma finora non sono giunti a conclusioni definitive né sull’autore, né sul re di cui fu consigliere; alcuni sostengono fosse il re Wei, altri il re Ch’in.
L’unico punto sul quale gli studiosi sono per ora d’accordo è che l’opera sia stata composta verso la fine del IV secolo a.C. e sia indubbiamente autentica.
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I trattati di strategia cinese sono un contributo straordinariamente importante alla letteratura “militare” mondiale e sono una lettura essenziale per chiunque sia interessato al ricco patrimonio culturale cinese o ai principi senza tempo per guidarci al “successo”.
Nel II secolo a.C., la Cina era già passata attraverso 10 secoli di guerra incessante per diventare una “entità vasta, potente, diretta dall’impero”.
Dodici secoli dopo, durante la dinastia Song, gli studiosi raccolsero “I sette classici militari”, la summa del pensiero militare cinese costituito dagli scritti dei loro generali.
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L’arte militare di Wei Liao-tzu
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