L’elogio del Vino
Il suo Canzoniere, rinomato, oltre che per l’ispirazione, anche per la preziosità dello stile, canta l’amore divino con gli accenti dell’amore umano e inneggia con toni bacchici al vino simbolico dell’ebbrezza mistica.
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Il poema è accompagnato da un commentario di ‘Abdalghani an Nàbulusì, un famoso sufi, originario di Nablus in Palestina (1641-1731), il quale interpreta i versi del poeta secondo la dottrina sufi con particolare riferimento al pensiero di Ibn ‘Arabì, che egli definisce il «maestro per eccellenza».
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La traduzione inedita in lingua italiana è stata fatta sulla base delle edizioni arabe del Canzoniere di Ibn al Farìd completate da un manoscritto della Biblioteca Nazionale di Francia.
L’Elogio del Vino costituisce una straordinaria scoperta che ci introduce alla ricchezza della mistica musulmana e che, proprio in questo momento, può aprirci gli occhi sulla bellezza e sulla profondità di pensiero che ha caratterizzato il sufismo.
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Émile Dermenghem (Parigi 1892 – Samois-sur-Seine 1971) è stato un giornalista, archivista e bibliotecario francese. Grande appassionato della cultura islamica, a essa ha dedicato la maggior parte dei suoi studi e libri, con particolare attenzione alla tradizione dell’Islam.
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Le Tradizioni – L’elogio del Vino
Dalla base concettuale dei Grandi Pensatori d’Oriente e d’Occidente si passa alle molteplici attualizzazioni del pensiero con la collana Le Tradizioni.
Le forme delle dottrine e dei canoni generali e universali si riverberano in questo gruppo di testi che ci provengono o attengono alle più antiche e complesse civiltà dell’Estremo e del Medio Oriente.
La serietà delle curatele e delle traduzioni ci restituisce a tutto tondo le voci dei padri del Taoismo, dell’estetica cinese, dell’intellettualità persiana, come anche le potenti espressioni anonime, epiche e insieme religiose, di interi popoli e intere epoche.
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L’elogio del Vino – L’elogio del Vino
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