L’epica della grande guerra. Il fallimento degli intellettuali
Un’inutile strage come disse Benedetto XV o il grande lavacro della modernità?
*
La Grande Guerra a cento anni di distanza continua a dividere gli studiosi. Questo libro tenta una risposta attraversando i memoriali, diari e romanzi di letterati, intellettuali e artisti europei che parteciparono in massa al primo conflitto mondiale su ogni fronte.
L’entusiasmo della partenza fu la cifra comune, seppure con motivazioni diverse, e altrettanto comune fu lo sbalordito orrore nel ritrovarsi in una guerra dei materiali che toglieva ai soldati ogni possibilità di protagonismo eroico e uccideva, oltre a un numero sproporzionato di uomini, l’ideale antico del campo di battaglia come agone dove si prova la virtù guerriera dell’uomo.
*
La diabolica alchimia di guerra di posizione e di macchine, provoca negli scrittori (qui assunti come testimoni della storia nel suo farsi) la drammatica percezione della vera cifra della modernità e la sua imprevista contraddizione nel momento in cui essa passa dal piano estetico-teorico a quello della pratica bellica.
*
Quella modernità – cantata e invocata dalle avanguardie culturali, futurismo italiano, espressionismo tedesco, cubismo francese, che significava movimento, energia esplosiva, festa di azione contro l’immobilismo, la noia, la monotona stabilità della cultura ottocentesca (il paradosso è stridente se si pensa al futuro status nelle trincee) – si rivelava, alla prova dei fatti, un contrappasso drammatico.
Questo è forse il nodo ideologico più complesso dalla Grande Guerra, l’aporia più dolorosa, poiché quell’ansia di modernità finisce per coincidere con la strage di uomini.
*
È sostanzialmente il fallimento degli intellettuali che non hanno previsto quale sarebbe stato il risultato della combinazione fra i mezzi offerti dalla modernità e l’uso che l’uomo ne avrebbe potuto fare (e in effetti ne ha fatto) e hanno scoperchiato un novello vaso di Pandora.
*
Simonetta Bartolini, insegna Letteratura italiana contemporanea e Letterature comparate alla Unint (Università di Studi internazionali) di Roma.
Fra i suoi ultimi libri Il romanzo della vita. Biografia e autobiografia in Ardengo Soffici (Le Lettere 2009), e Il “fanciullino” nel bosco di Tolkien. Pascoli: la fiaba, l’epica e la lingua (Firenze Polistampa 2013).
*
*
I volumi della collana sono sottoposti al procedimento di double blind review
Recensioni