La guerra dei Turcomanni
Ghulam-Hussein detto Aga è un ragazzo sveglio, non ha un soldo in tasca, ma è pieno di risorse. Per amore della bella Leila lascia il suo villaggio per andare a vivere con lei in città, e tutto va per il meglio… fino a quando non viene obbligato ad arruolarsi nell’esercito.
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Qui inizia un’avventura che lo porterà da Mashhad a Teheran, e da Teheran ai deserti dove vivono i rozzi e valorosi Turcomanni, con le loro strane usanze e le loro donne ancora più strane.
Tra disavventure e colpi di fortuna, Aga percorre l’Iran e incontra i personaggi più originali; maestro nell’arte di arrangiarsi, riesce sempre a togliersi dai guai, in un crescendo di situazioni tragicomiche.
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Gobineau conosceva molto bene l’Iran, dove aveva vissuto per vari anni come diplomatico; lo aveva visitato, ne parlava la lingua e ne aveva studiato la cultura. Attraverso lo sguardo di Aga, fa rivivere un paese ricco di fascino e di bellezza, dove però i poveri e i deboli sono in balia dei soprusi dei potenti e dove la legge non è uguale per tutti, anzi non esiste legge se non quella in cui vince chi imbroglia per primo. Aga-Gobineau ci racconta con leggerezza un mondo all’incontrario, allegro e disperato ma mai serio.
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Arthur de Gobineau (1816 – 1882) nacque in una famiglia di alti funzionari; nel 1835 si stabilì a Parigi e iniziò a scrivere per riviste e giornali articoli di critica letteraria, sulle culture orientali e di polemica politica (fu per tutta la vita un convinto monarchico oltranzista).
Nel 1849, grazie all’amicizia con Alexis de Tocqueville venne nominato segretario dell’ambasciata francese a Berna, iniziando una lunga carriera diplomatica. Nel 1854 fu inviato in Persia, dove rimase per quattro anni assimilandone perfettamente la cultura. Dal 1864 la sua attività diplomatica lo portò ad Atene, a Rio de Janeiro, a Stoccolma.
I viaggi e gli incarichi prestigiosi gli permisero di dedicarsi alla scrittura e di stringere amicizia con molti personaggi importanti in ambito politico e artistico, con cui intrattenne una ricca corrispondenza. Ritiratosi nel 1877, trascorse gli ultimi anni viaggiando instancabilmente tra la Francia, la Germania e l’Italia.
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La guerra dei Turcomanni.
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