Labirinto d’erba. Izumi Kyōka
Dopo anni di ricerca in tutto il Giappone, il giovane Hagoshi Akira crede di aver trovato nella Porta Nera, una vecchia residenza situata presso un promontorio maledetto, il luogo dove potrà finalmente trovare l’unica persona che ricordi la filastrocca cantatagli un tempo dalla defunta madre.
Quella che sembra solo una casa fatiscente si trasformerà nel teatro di eventi inesplicabili e crudeli cui Akira resisterà come un novello Teseo proiettato in un labirinto mentale da cui, tuttavia, non vorrà fuggire.
In una vorticosa alternanza di voci e personaggi dominata dall’uniforme, implacabile mistero che aleggia su tutto il villaggio di Akiya, la narrazione di Izumi Kyōka ricorda un’opera di nō dove ogni gesto ha l’inequivocabile nitore di una stampa, mentre, incastonati come gemme, brillano per tutto il testo raffinati richiami alla letteratura giapponese classica e alle arti figurative:
è un tripudio visionario dove l’elemento fantastico risulta essere talmente concreto nella sua meticolosa evocazione da suscitare nel lettore una sincera sospensione dell’incredulità.
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La presente edizione è arricchita dalle raffinate illustrazioni dell’artista giapponese Yamamoto Takato.
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Izumi Kyōka (Kanazawa, 1873 – Tōkyō, 1939) è stato uno dei maggiori esponenti letterari del Giappone fra il tardo periodo Meiji e gli anni immediatamente prima del secondo conflitto mondiale.
La sua vasta produzione abbraccia romanzi, racconti brevi, componimenti poetici e opere del teatro kabuki. Apprezzato soprattutto per il suo contributo nell’ambito della letteratura fantastica, Kyōka perseguì con coerenza estrema un ideale letterario in perfetto equilibrio fra suggestioni provenienti dalla letteratura classica, rifiutate dalla maggior parte dei suoi contemporanei negli anni del dibattito naturalista, e tecniche narrative di respiro internazionale.
Oltre a Labirinto d’erba (1908), fra le sue opere maggiori si ricordano Il racconto degli abissi del drago (1896), I commedianti girovaghi (1896), Il monaco del monte Kōya (1900), Un giorno di primavera (1906) e Canzone alla luce della lanterna (1910).
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Alessandro Passarella si è laureato in lingua e letteratura giapponese presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, conseguendo successivamente una specializzazione in traduttologia e pragmatica del linguaggio presso la Hōsei University di Tōkyō.
Ha tradotto opere del Novecento giapponese quali Le cronache marine del principe Takaoka di Shibusawa Tatsuhiko (Atmosphere Libri, 2020) e Il libro dei morti di Orikuchi Shinobu (Luni Editrice, 2022).
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La collana Arcipelago Giappone apre al lettore una nuova dimensione nella quale ogni opera, proposta in traduzione dalla lingua giapponese originale,
è un’esperienza letteraria orientata verso il Giappone moderno e contemporaneo nella sua complessità.
Un accurato apparato di note e postfazioni guida il lettore in questo lungo viaggio, in cui ogni opera è unica e al tempo stesso, anche specchio delle altre.
Ne risulta un ampio affresco di generi e concetti che sorprendono tanto per la loro originalità quanto per le profonde, imprevedibili analogie con correnti letterarie di respiro mondiale.
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Collana diretta da Francesco Vitucci
Comitato Scientifico (Arcipelago Giappone)
Paolo La Marca, Stefano Lo Cigno, Alessandro Passarella, Marco Taddei, Francesco Vitucci, Caterina Mazza, Carolina Negri, Maria Gioia Vienna
Labirinto d’erba. Labirinto d’erba
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