Le Monnier. Un editore del Risorgimento
Lo straordinario mosaico costruito da Cosimo Ceccuti dedicato a Felice Le Monnier, è stato condotto attraverso un meticoloso e paziente lavoro di ricostruzione.
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Il tipografo-editore, piccolo grande uomo giunto a Firenze in fuga da una Parigi scossa dai moti del 1831, senza mezzi ma con una grande volontà di raggiungere il successo, di distribuire i suoi volumi, di conquistare nuove fasce di lettori, entra a pieno titolo fra i protagonisti del Risorgimento italiano, al pari dei “suoi” “autori” e collaboratori,
Leopardi e Niccolini, Foscolo e Mazzini, Cantù e Tommaseo, Farini e Balbo e – suo malgrado – Alessandro Manzoni, oppostosi inutilmente alla pubblicazione dei suoi Promessi Sposi nella «Biblioteca Nazionale», dando in questo modo vita alla più clamorosa causa sulla proprietà letteraria.
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Storia dell’editoria come unicum con la storia d’Italia; storia politica e insieme storia della cultura.
Leggiamo cosa scrive Giovanni Spadolini nella sua introduzione: «Oggi è di moda parlare di “industria culturale”. Se ne parla a proposito e a sproposito. Ma chi ripercorra la storia segreta di Felice Le Monnier, come ce la racconta Cosimo Ceccuti, documenti alla mano, archivi sotto gli occhi, al di fuori di ogni ostentazione retorica e di ogni mania declamatoria, chi riguardi alle varie e singolari fasi di questa vita eccezionale finora avvolta dal discreto riserbo degli studiosi distratti, non potrà che trarre precise conclusioni sulla forza invincibile dello spirito di costruzione e di intrapresa, come base – oggi non meno di centocinquant’anni fa – di un’industria editoriale concepita con serietà di propositi e con rigore di impostazione etico-politica.
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«Le Monnier parte da un’intuizione fondamentale: avvalersi dell’arte tipografica come strumento
per divulgare certe opinioni, per allargare il circuito delle idee».
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Nato a Firenze nel 1944, Cosimo Ceccuti si è laureato in Scienze Politiche presso la Facoltà “Cesare Alfieri”, svolgendovi come docente l’attività di studi e ricerche per 45 anni. Titolare di cattedra in Storia Contemporanea dal 1980, ha insegnato Storia del Risorgimento e Storia del Giornalismo.
Coordina il “Centro Studi sulla Civiltà Toscana”. È cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica italiana.
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