Le serate di San Pietroburgo o Colloqui sul governo temporale della Provvidenza. Joseph de Maistre
Questo libro, nato durante il suo soggiorno a San Pietroburgo, è composto da undici colloqui che avvengono fra tre personaggi – il Conte, il Cavaliere e il Senatore –
ed è, come scrisse Alfredo Cattabiani, “una monumentale meditazione sui temi fondamentali del cristianesimo, dal ruolo della Provvidenza nella storia alle conseguenze della caduta originale, dalla reversibilità delle pene e dei meriti alla funzione della preghiera, fino alle ultime pagine sull’esoterismo e sugli Illuminati”.
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In questa analisi De Maistre conduce una intelligente critica nei confronti del pensiero moderno razionalista e soggettivista, delle teorie politiche di J.J. Rousseau e degli autori dell’Encyclopédie e infine dello scientismo.
Le serate di San Pietroburgo è un classico indispensabile per chiunque voglia comprendere le radici religiose e filosofiche del pensiero tradizionalista e controrivoluzionario contemporaneo.
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Il volume è magistralmente curato da Alfredo Cattabiani e, grazie alla approfondita introduzione e ampia biografia del Conte Joseph de Maistre, permette al lettore la piena comprensione del testo.
In appendice viene tradotto il trattato di Plutarco «Perché la giustizia divina punisce tardi», che l’autore volle pubblicare nella prima edizione del libro.
Il volume è arricchito da una attenta prefazione di Armando Torno che inquadra il tempo e l’opera del grande scrittore.
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Joseph Marie de Maistre (Chambéry 1753 – Torino 1821) uomo eclettico (filosofo, politico, diplomatico, magistrato, scrittore e giurista) e poliglotta (di madrelingua francese, conosceva il greco e il latino e parlava perfettamente l’italiano, l’inglese, lo spagnolo, il portoghese e discretamente il tedesco), fu al servizio del Regno sabaudo.
Inviato nel 1803 dal re Vittorio Emanuele I di Savoia come ministro plenipotenziario alla corte dello zar a San Pietroburgo, diventò ben presto una delle figure intellettuali più influenti e di spicco dell’alta società pietroburghese, ottenendo grande influenza anche presso lo stesso zar Alessandro I.
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Rientrato in patria nel 1817 dopo essere caduto in disgrazia presso lo zar per la sua indefessa azione a sostegno della Compagnia di Gesù, mantenne ruoli istituzionali presso la corte sabauda fino alla morte. Il periodo pietroburghese fu per lui quello più prolifico e produttivo, ricco di ispirazioni per i suoi scritti. È a San Pietroburgo che De Maistre inizia a scrivere il suo capolavoro che qui presentiamo, Le serate di San Pietroburgo, che vide la luce poco dopo la sua morte, nel 1821.
De Maistre viene ricordato per il suo straordinario impegno, durato tutta la vita, come “intellettuale controrivoluzionario”, un autore intramontabile, ancora oggi mai abbastanza letto e compreso
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