Parole di Sufi
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Redatto in un linguaggio piano e pur vivacissimo, fornisce un accostamento ricco di spontaneità allo studio del sufismo, espressione intellettuale ancora molto mal conosciuta in Italia.
Sentiamo alcune delle ragioni che hanno indotto Farid ad-Din al-‘Attar a scrivere questo libro:
«Dopo la lettura e la meditazione della Parola di Allah [il Corano] e gli ahadith del Profeta – su di Lui il Saluto e la Pace! –
niente può essere paragonato alle massime dei saggi, perché esse provengono da un’illuminazione interiore e non da una tradizione verbale, da una chiara percezione della Verità e non da un’elaborazione della dottrina; perché esse emanano direttamente dalla sorgente dei misteri e non dalla trasmissione, e sono il frutto della scienza infusa (‘ilm-i-laduni) e non della scienza acquisita per mezzo dello studio; inoltre i saggi sono non solo i sapienti, ma anche gli eredi del Profeta – su di Lui il Saluto e la Pace! […] Si racconta che un giorno qualcuno domandasse allo Shaykh ‘Alƒ ad-Daqqaq se fosse possibile trarre un certo vantaggio dalle massime degli uomini d’eccezione […]
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“Certamente” rispose lo Shaykh; “in primo luogo, se si tratta di un uomo che desidera istruirsi, le sue aspirazioni diverranno più elevate e il suo desiderio si accrescerà di conseguenza. Inoltre se i fumi dell’orgoglio si trovano nel suo cervello, essi ne usciranno, mentre gli occhi del suo cuore si illumineranno alla luce benefica dell’insegnamento”.
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«Lo Shaykh Mahfuz, – che la misericordia di Allah sia su di lui – ha detto: “Guardati dal pesare gli altri sulla tua bilancia; pesa piuttosto te stesso sulla bilancia degli uomini d’eccezione, al fine di apprezzare la loro grandezza e la loro preminenza, e di acquistare la coscienza della tua inferiorità”
[…]. Avendo, fin dalla più tenera età, nutrita una grande venerazione per i sufi, mi sono dedicato allo studio delle loro massime. Abbiamo riunito in questo libro tali massime, affinché chiunque le studi sappia distinguere i [veri] dervisci da quelli che non lo sono, e impari a onorare gli uomini d’eccezione che conformano la propria condotta alle regole dei sufi, ottenendo così una parte della loro benefica influenza».
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Farid ad-Din al-‘Attar (Kadkani 1119 – Nisha-pur 1230) è uno degli autori più fecondi e più celebri della Persia medievale. Il nome con cui è conosciuto, al-‘Attar, porta un riferimento alla professione di farmacista da lui esercitata per alcuni anni della sua vita (al-‘Attar significa in arabo «venditore di droghe»). Ebbe profonda conoscenza di musica, astronomia, medicina e di tutte le teorie delle scuole della sua epoca. Ebbe relazioni con il grande sufi Persiano Õalal ad-Din Rumi, che lo ammirava, e diceva di lui «‘Attar fu l’anima del sufismo […]: io non faccio che seguire le sue tracce».
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