Pasolini, una vita
Edizione riveduta e ampliata con documenti inediti a cura di Simone Gianesini
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Tra gli ormai numerosissimi lavori sulla vita e sull’opera di Pier Paolo Pasolini pochi sono i libri veramente indispensabili: uno di questi è certamente la biografia scritta dal cugino Nico Naldini, che trascorse tutta la sua vita in uno stretto legame con Pasolini, dagli anni dell’infanzia a Casarsa in Friuli, fino alla tragica morte dello scrittore a Lido di Ostia nel 1975:
proprio a Naldini, che allora viveva nella stessa casa a Roma e anche il giorno del suo assassinio aveva pranzato insieme a lui, toccò il doloroso compito di riconoscere il cadavere.
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In questo libro Naldini ricostruisce quasi giorno per giorno la intensa e tempestosa esistenza di Pasolini, utilizzando materiali di prima mano ai quali egli ha avuto accesso per primo: dai cosiddetti Quaderni rossi, un diario della fine degli anni ’40, al vastissimo epistolario (da lui stesso edito), alle testimonianze degli amici, agli articoli di giornale, alle interviste e ad altri documenti significativi.
Malgrado la sua intimità con il cugino, egli si astiene tuttavia da qualsiasi opinione o giudizio personale su di lui, attenendosi a una stretta oggettività e componendo la sua biografia come un mosaico formato da tutte le fonti utilizzate.
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Questo ne fa un’opera di riferimento, alla quale non hanno potuto non attingere in qualche misura tutti i successivi lavori su Pasolini. Inoltre, rispetto alla prima edizione uscita nel 1989 questa nuova edizione è stata riveduta e ampliata con numerosi documenti inediti.
Ma Nico Naldini è stato anche raffinato poeta e narratore in proprio: questa Vita di Pasolini, fondata su ampie e rigorose ricerche, è una narrazione viva e appassionante, scritta in una lingua fluida e chiara nella sua smaltata eleganza, che si legge tutta d’un fiato e ha i caratteri della più autentica letteratura.
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Nico Naldini (Casarsa 1929 – Treviso 2020) ha ricevuto la sua prima formazione culturale sotto la guida del cugino Pier Paolo Pasolini.
Dopo aver esordito come poeta nelle riviste della «Academiuta di lenga furlana», fondata dal cugino nel 1945, ed essersi laureato in Lettere, ha lavorato per molti anni a Milano presso la casa editrice Longanesi.
Trasferitosi successivamente a Roma, ha collaborato con registi come lo stesso Pasolini, Fellini e altri, realizzando anche un film di montaggio, Fascista (1974). Ha al suo attivo fondamentali biografie come questa su Pasolini. Fra le sue opere di narrativa sono da ricordare Il treno del buon appetito (1995, poi ripreso e ampliato in Come non ci si difende dai ricordi, 2005) Alfabeto degli amici (2004), Quando il tempo si ingorga (2019). La sua raffinata produzione poetica si estende su un arco di quasi settant’anni, dalle liriche friulane di Seris par un frut (1948) fino alla trilogia di Piccolo romanzo magrebino (2016). I suoi scritti sono tradotti nelle più importanti lingue europee.
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