Quattro libri sulle proporzioni umane
I Quattro libri sulle proporzioni umane qui presentati e tradotti integralmente dal tedesco da Giuditta Moly Feo sono, per Albrecht Dürer, protagonista dell’arte rinascimentale tedesca, il punto di arrivo della ricerca e del lavoro di tutta una vita.
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«Se ne avesse avuto il tempo», scrivono gli amici nel colophon del libro, pubblicato postumo, «Albrecht avrebbe continuato a pubblicare molti altri studi sui colori, sulla prospettiva, sulla luce».
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Ma la morte, in età ancora giovane, interrompe bruscamente il suo lavoro di Wiedererwachsung (letteralmente rinascita) dell’arte:
l’affermato maestro di Norimberga, mentre la bottega fiorisce e sforna capolavori come i cicli della Passione e dell’Apocalisse o la celebre Melencolia I, lavora alla stesura di un grande “libro dell’arte” che illustri la disciplina sia dal punto di vista pedagogico,
trattando diffusamente l’educazione e la formazione dell’apprendista pittore, sia gli aspetti propri e specifici della materia, dagli elementi di geometria e prospettiva, al trattamento dei colori e della luce, alla figura ideale dell’uomo e del cavallo, alle buone proporzioni.
Col tempo, il progetto iniziale si sfalda e nell’arco di venti anni porta alla pubblicazione di tre distinti trattati, l’ultimo dei quali dedicato alle proporzioni della figura umana.
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L’opera letteraria di Dürer, e in particolar modo il libro sulle proporzioni, pietra miliare nella storia della lingua tedesca e della letteratura artistica europea, rappresenta il primo momento di riflessione estetica da parte di un artista e di analisi del proprio ruolo culturale e del significato del lavoro e dell’attività artistica.
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Albrecht Dürer (1471-1528), pittore, incisore e trattatista di Norimberga, è uno dei principali attori del Rinascimento tedesco. Proveniente da una famiglia di orafi, sceglie in giovane età la via della pittura e perfeziona la tecnica incisoria divenendo un maestro assoluto nell’arte xilo e calcografica.
Intrattenendo rapporti con eruditi, poeti e scienziati della scena culturale di Norimberga e Venezia, Dürer accompagna l’opera pittorica e grafica con lo studio e una costante riflessione teorica volta a rifondare le arti figurative su basi nuove e riportarle al loro “antico splendore”.
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Tommaso –
Immagino sia meraviglioso. Se è quello che penso, è il libro che oltre 40 fa ebbi la fortuna di sfogliare nella sua versione originale alla nazionale di Firenze grazie alla bontà di una direttrice del reparto incunaboli. Un manuale sulle proporzioni umane bellissimo. Lo comprerò. Grazie