L’utile e il futile. Tutti gli scritti di bibliofilia
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Raccogliere in un volume tutti i suoi scritti, editi e inediti, lungo un quarto di secolo dagli anni Settanta fino al 2002, anno della sua scomparsa, ha permesso ai curatori Mauro Chiabrando e Lucio Gambetti di ordinarli per generi e tematiche, mettendo finalmente a disposizione di studiosi e appassionati una imprescindibile fonte di notizie e indagini immune da pedante erudizione.
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Fedeli al registro dell’ironia e della leggerezza, i lavori di Palazzi rivelano ancora oggi una immutata freschezza, il cui segreto consiste nell’affrontare anche ciò che appare futile e frivolo con la stessa dignità con cui sono trattati i temi dell’alta cultura.
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Eccetto coloro che ebbero modo di conoscerlo personalmente, oggi pochi ricordano chi fosse Roberto Palazzi (Firenze 1946 – Roma 2002). Prima di approdare alla professione di libraio antiquario, Palazzi si era formato sul campo come bibliofilo dai vasti interessi culturali anche per temi trattati soltanto in apparenza come “futili”.
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Il topo di biblioteca si trasformava nel segugio di rarità e curiosità bibliografiche in grado di incantare l’interlocutore esplorando con invidiabile sicurezza, stile, umorismo e umanità l’universo del sapere librario.
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Quale era il “Sogno di Gutenberg”? – L’utile e il futile
Probabilmente rendere accessibile la cultura a tutti, permettere che il libro, che con lui diviene il centro del sapere nel mondo, trasmissibile e ripetibile all’infinito, diventasse messaggio e veicolo della conoscenza.
La collana Il sogno di Gutenberg è un tributo diretto a quel particolare sapere che porta alla conoscenza dell’amatissimo “mondo del libro”.
Stampatori come Gutenberg, Manuzio, Bodoni, Mardersteig, hanno cambiato e contribuito a far diventare la nostra società “civile”, portando nelle case delle persone i libri e il sapere. Con loro gli autori che ci hanno forgiato e che abbiamo amato, poi i designer del libro, i librai, gli editori…
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