Servizi discreti. Un italiano nei servizi segreti della guerra fredda
A soli quindici anni, nel 1945, Adriano Monti si arruola volontario nelle SS internazionali spacciandosi per maggiorenne; a soli 22 anni entra come “agente Siegfried” nella Rete Gehlen e vi rimane fino al 1998. Gli scenari di azione furono principalmente il Medio Oriente, l’Italia e la Francia, senza contare brevi incursioni in Africa.
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Dal golpe Borghese alla Guerra dei sei giorni arabo-israeliana, dai conflitti nell’Africa nera al fronte dei Balcani, partecipò sempre con ruoli da protagonista nei panni di agente della rete internazionale Gehlen.
Fu la sua azione “discreta” a fare fallire il proposito egiziano di dotarsi di una bomba nucleare nei primi anni Settanta.
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Un libro essenziale per comprendere le complesse alleanze nel periodo cruciale della guerra fredda in funzione anticomunista: dal Vaticano al governo di Tel Aviv, dalla CIA ai nazionalisti croati, dal neofascismo italiano ai tanti reduci della Wermacht sparsi nel mondo e che Monti incontra spesso e volentieri nelle varie zone di operazione.
Un uomo la cui incredibile vita potrebbe benissimo essere la trama di uno spericolato film d’azione, con la differenza che Adriano Monti le cose che racconta in questo volume le ha vissute realmente.
La sua storia è tra le più interessanti e controverse tra quelle di coloro che, nel dopoguerra, lavorarono segretamente contro lo Stato costituito in funzione golpista e anticomunista.
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Adriano Monti oggi ha ottantanove anni e vive a Rieti. Solo nel 2005 un’inchiesta del quotidiano “La Repubblica” ha svelato la sua vera identità, il suo ruolo di agente sotto copertura, nome in codice Siegfried. La sua vicenda è stata oggetto di una puntata de La storia siamo noi, di Giovanni Minoli, dedicata al golpe Borghese. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui II golpe Borghese (Lo Scarabeo 2006) e Obiettivo Petra (Bietti Me dia 2009) e Nome in codice Siegfried (Chiarelettere, 2016).
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