Storia dei Vampiri e degli spiriti malefici . Con uno studio di Voltaire sul vampirismo
Collin de Plancy in questa Storia dei Vampiri ci presenta una accuratissima disamina e analisi dei vampiri e dei casi di vampirismo, veri o presunti che fossero, e nella sua prefazione afferma che «Se il vampirismo avesse qualche fondamento, si dovrebbe credere che Dio sia stato spodestato e che sia Satana a governare ora questo sfortunato mondo sublunare».
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Sul finire del Settecento e per tutto l’Ottocento, in particolare in Francia e Inghilterra, si sviluppò la ricerca quasi ossessiva delle forze dell’occulto, che coinvolse persone di ogni ceto sociale, portando alla produzione di molti testi che ancora oggi dominano e suscitano terrore, sia sui vampiri sia su personaggi “malefici” nati proprio in quel particolare momento storico culturale.
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Questo libro, pubblicato nel 1820 a Parigi solo un anno dopo The Vampyre di John Polidori e due anni dopo Frankenstein, or the modern Prometheus di Mary Shelley, anticipa di due secoli i moderni studi sul vampirismo e sulle “presenze” dell’occulto, oggi argomento totalmente sdoganato e di comune accettazione, ed è la base e il fondamento di tutti gli studi successivi.
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È singolare il fatto, osservato dallo stesso Plancy, che fosse stato proprio il secolo di Voltaire e degli enciclopedisti a registrare il maggior numero di racconti sui vampiri.
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Jacques Albin Simon Collin de Plancy (1793-1887), noto per il celebre Dictionnaire Infernal (1818), fu dapprima sostenitore delle tesi illuministe e in seguito, in età matura, fervente cattolico, combattendo la superstizione sia in nome della filosofia sia della religione.
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