Tecniche del corpo in Cina, Giappone, India
In tutte le civiltà si ritrovano le cure e tecniche del corpo con le loro specifiche caratteristiche che talvolta le distinguono, talvolta le assimilano.
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In questo volume gli Autori hanno descritto la loro evoluzione in Eurasia, dove, a partire da un fondo comune pre o protostorico, le grandi culture indiane, cinesi e giapponesi dell’Antichità hanno conferito loro uno stile particolare.
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Diventa pertanto necessario conoscere non solo i modi di vita attraverso cui si esprime materialmente la civiltà dei vari gruppi etnici, ma anche le tradizioni, con i vari aspetti religioso, filosofico, etico ed estetico, che salvaguardano la loro continuità spirituale.
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È noto che in origine gli atti più semplici – la danza, i giochi, i bagni, i pasti, l’amplesso – avevano un carattere sacro che, a volte, ritroviamo ancora al giorno d’oggi, nonostante l’apparenza laica: molti esercizi fisici indiani, cinesi o giapponesi praticati attualmente non sono altro che esercizi ascetici, più o meno desacralizzati, e perciò lontani dalla loro motivazione mistica o religiosa primitiva, buddhista o taoista.
Le tecniche del corpo occuparono un posto importante in tutte le paleomedicine, le cui attività, debolmente curative, dovevano soprattutto svilupparsi in senso preventivo. Da qui le interferenze tra ginnasti, monaci e medici e la nascita di una cinesiterapia a volte empirica, a volte scientifica, più o meno integrata nelle medicine classiche.
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Gli autori ci forniscono, nella loro Prefazione, una chiara indicazione di quale dovrebbe essere la corretta integrazione delle “tecniche del corpo”: «La «rotondità della terra si realizzerà veramente quando le tecniche corporali, cessando di riferirsi a una cultura in particolare, rappresenteranno il retaggio di tutta l’umanità».
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Tecniche del corpo.
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