Virgilio nel Medioevo
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Lasciamo parlare direttamente d’Autore che nella prefazione alla prima edizione scrive e spiega precisamente, non senza modestia e grande attenzione verso il lettore i suoi intenti:
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Nell’intento di dare intorno a Virgilio nel Medioevo un libro quanto più completo io potessi, ho pensato sarebbe utile corredarlo dei principali testi di leggende virgiliane, taluno de’ quali inedito, i più sparpagliati in opere e pubblicazioni diverse neppur tutte facili a trovarsi. Dar tutto sarebbe stato dar troppo.
Mi son limitato ai testi più importanti per la storia di quelle leggende, desunti principalmente dalle tre letterature nelle quali queste più sono rappresentate: italiana, francese e tedesca».
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Domenico Comparetti (Roma 1835 – Firenze 1927) è stato filologo, grecista e linguista; rivolse la sua attenzione alle tradizioni, religiose o letterarie che fossero condividendo la passione con l’amico Alessandro D’Ancona. I suoi studi confluirono con la pubblicazione della sua opera maggiore, Virgilio nel Medioevo, del 1872 (rivista e corretta nel 1896), frutto di uno studio durato almeno sei anni.
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Di quest’opera e del suo Autore Giorgio Pasquali scrisse: «Del tema non poteva venire a capo se non uno che possedesse la letteratura latina dell’Impero e del Medioevo, le lingue e letterature romanze, anche le lingue e letterature germaniche antiche… Sub specie Vergilii il Comparetti tratta degli elementi classici e della tradizione romana nelle letterature medievali, disegna in breve una storia di tutta la cultura occidentale dall’età augustea fino a Dante…
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[Il libro] mostra… come Virgilio nel Medioevo divenisse il rappresentante più eccelso di quella più alta cultura pagana che era destinata dal cielo a preparare il cristianesimo; come questa tradizione millenaria consegnasse il suo Virgilio a Dante che, pure uomo medievale, lo trasforma grazie al sentimento vivo ch’egli, forse primo, ha della poesia antica conosciuta direttamente».
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