Vita di Giuseppe Pomba. Libraio, tipografo, editore
Questo volume presenta una delle figure più significative della intera storia dell’editoria e tipografia italiana, la vita, l’opera e l’influsso che Giuseppe Pomba (1795–1876) ebbe sulla Torino Ottocentesca e sulla vita culturale del nostro paese.
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Fu definito “il Nestore degli editori italiani”, e per un sessantennio animò, con le sue iniziative fortunate e le idee anticipatrici l’intero mondo librario italiano.
Quindicenne apprendista di bottega, libraio-editore a vent’anni, nel 1830 aprì la prima tipografia industriale grazie alla quale riuscì a realizzare alcune delle più coraggiose iniziative editoriali del secolo XIX come i “Classici latini”, la “Biblioteca popolare”, l’Enciclopedia e i grandi periodici illustrati che anticiparono i moderni rotocalchi, fino alla costruzione di quell’immane opera della moderna cultura che è il Dizionario della lingua italiana affidato alle cure di Niccolò Tommaseo, nel quale l’Italia finalmente risorta, riconobbe il monumento più degno eretto a celebrare, nel “tesoro” della lingua comune, la continuità della propria cultura e l’unità profonda della nazione appena nata.
Dopo il 1854 fu ispiratore e promotore di sempre nuove imprese fino ad assumere parte di primario risalto nella costituzione della Unione Tipografico Editrice Torinese meglio conosciuta come UTET.
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Questa biografia ricca di immagini ed estremamente precisa nel ricostruire i fatti della vita e delle intraprese di Pomba, vuole ricordarlo grazie alla penna di uno storico quale Luigi Firpo, come testimonianza rigorosa di una vita di continue lotte e di generosi propositi, tutta dominata dall’ascesi al lavoro e dalla più ferma intransigenza morale.
Quest’uomo semplice e duro, infaticabile e buono, che si fece da sé e tanto operò per “fare” gli italiani, merita di essere ricordato ancora oggi, in tempi tanto mutati, come un esempio di quelle oscure virtù senza le quali è vano tentare di salvare la nostra dignità di uomini e la speranza di un accettabile futuro.
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Luigi Firpo (Torino, 1915–1989), professore ordinario di Storia delle dottrine politiche, ha dedicato i suoi studi alla storia del pensiero politico, concentrandosi sul Rinascimento e la Controriforma, in particolare con studi su Machiavelli, Moro ed Erasmo. Deputato per il Partito Repubblicano italiano, è stato membro del consiglio di amministrazione della RAI, ha ottenuto la Medaglia d’oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell’arte e Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
La preziosa biblioteca da lui raccolta con la passione del collezionista e il rigore dello studioso è la più eloquente testimonianza di una vita interamente dedicata alla ricerca scientifica e all’organizzazione della cultura.
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