Ricordi d’un ottuagenario
Ritiratosi tra le montagne prospicenti Procaria, a partire dalla fine del 1944 – durante l’infuriare degli ultimi mesi di guerra – Vittorio Cian iniziò a riannodare i fili della sua lunga vita, iniziata in Veneto nel 1862 e terminata pochi anni dopo l’avvio della stesura delle memorie, nel 1951. Nascevano così, da questa personale e meticolosa esperienza meditativa, i Ricordi d’un ottuagenario, un documento intimo e al contempo uno spaccato della storia d’Italia, colta nel cruciale periodo di transizione dal lungo Ottocento al turbinio del secolo breve.
*
Il manoscritto, conservato dal 1984 nell’archivio della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice grazie al lascito di Maria Luisa Cian Gazzera e qui riprodotto nella sua versione integrale, restituisce al lettore, unitamente al sotteso tratto psicologico, il peculiare punto di vista di un uomo legato ai valori ottocenteschi e, diviso tra l’accademia e la politica attiva, trovatosi a vivere da osservatore privilegiato tutti i passaggi chiave della prima metà del XX secolo: dall’emergere del nazionalismo alla Grande Guerra, dall’avvento del fascismo alle drammatiche conseguenze del declino seguito al secondo conflitto mondiale.
*
Vittorio Cian (San Donà di Piave 1862 – Procaria di Ceres 1951) è stato professore di Letteratura italiana nelle Università di Messina, Pisa, Pavia e Torino. Nell’arco della sua carriera, si è occupato principalmente di Umanesimo e Rinascimento.
*
Matteo Antonio Napolitano insegna Storia contemporanea nelle Facoltà di Sociologia e Lettere dell’Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma.
È inoltre docente di Storia e istituzioni dell’Asia nella Facoltà di Scienze Politiche del medesimo Ateneo, dove è anche lecturer di Storia dell’integrazione europea. È coordinatore di redazione delle Riviste «Europea» e «Annali della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice».
Recensioni