Come amare il bambino
Giovanissimo Korczak prese una decisione, una di quelle decisioni che determinano spesso il futuro e il concatenamento di vite e di azioni di moltissime persone: decise di non avere una propria famiglia, accettando su di sé l’idea di Famiglia, facendosi portavoce di quello che egli chiamava «il diritto del bambino al rispetto».
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Korczak accettò la vita e le sue soluzioni come accettava e viveva le complessità e le contraddizioni dei bambini che con lui vivevano, si confidavano, speravano.
Sincerità, onestà, rispetto, accettazione, sono i paradigmi del pensiero di Korczak che furono per lui attestazione di vita, atto di sincerità e al tempo stesso distruzione di tutte le barriere demagogiche, culturali, pedagogiche; Korczak fu soprattutto un uomo che visse da comprimario le vite di tutti i suoi bambini, dei senza papà e dei senza mamma, nella sua Casa degli Orfani, lasciando il ruolo di attore all’unico vero motore della nostra società: il bambino.
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Egli intuì che le leggi e le regole dei bambini sono molto più dure, efficaci e rigorose di quelle degli adulti i quali, per poter farle rispettare, devono oltrepassare le leggi stesse e sfociare nella violenza.
L’adulto guarda al bambino solamente come a un oggetto da biasimare o da coccolare e non come allo specchio più profondo della propria anima, memoria del proprio passato, immagine del nostro futuro. Korczak, in “Come amare il bambino“,
unico tra i pensatori del Novecento, seppe dare alla figura umana del bambino quella dimensione superiore e centrale che in questa fine di secolo si sta privando totalmente dei suoi profondi, inalienabili diritti.
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Janusz Korczak (Varsavia 1878 – Treblinka 1942), libero pensatore, poeta e medico, fu, secondo Bruno Bettelheim «uno dei più grandi educatori di tutti i tempi». Consacrò ai bambini l’intera esistenza.
Per loro, per i loro diritti, e per il rispetto della loro integrità e unicità, si batté con tutte le forze e tutti i mezzi, fino all’ultimo. Credendo fermamente nelle potenzialità della natura umana, lavorò senza risparmiarsi per realizzare il sogno che lo aveva sempre accompagnato: il sogno di un mondo più vero, più a misura d’uomo, più giusto. Ebreo, morì nel campo di sterminio nazista di Treblinka, insieme a duecento bambini e agli educatori della «Casa dell’Orfano», da lui fondata e diretta per trent’anni a Varsavia.
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Di Janusz Korczak la Luni Editrice ha già pubblicato:
Il diritto del bambino al rispetto, Come amare il bambino, Quando ridiventerò bambino, Diario del Ghetto, Ricordi di fanciullezza, Da solo a solo con Dio
Il diritto del bambino al rispetto, Come amare il bambino, Quando ridiventerò bambino, Diario del Ghetto, Ricordi di fanciullezza, Da solo a solo con Dio
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